“Will you make a song for him?’ the woman asked.
‘He has a song,’ the man replied. ‘He is the prince that was promised, and his is the song of ice and fire.”
Archivi del mese: luglio 2013
Citazioni #16
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Dialogo Surreale #8
– Coso, vergognati! Stai giocando ad un gioco con Pippo e Paperino!
– Ma c’è dell’underaged sex!
– Davvero?
– No, ma mi piacerebbe
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Dialogo Surreale #7
– Visto che sei quella che si avvicina più ad una donna, insieme alla Fatina […]
– Almeno io mi ci avvicino alle donne
– Sì, sono loro a scappare
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Questo post è stato sostituito dal Comunicato di Lotta 79
Cari compagni/e,
Il capitalismo è ormai entrato nella fase finale della sua decadenza. Il susseguirsi di dissesti finanziari globali ha portato l’intero pianeta al punto di non ritorno. È ora di imbracciare i fucili e riprendere ciò che è nostro. La lotta armata non è mai finita e non finirà finché il proletariato non ribalterà le logiche classistiche che governano questo mondo.
Tifiamo rivolta.
La lotta armata continua… O forse no.
Come ben saprete (o come scoprirete ora) sono in vacanza con amici. Questo comporta che il consueto articolo settimanale sia breve e privo di significato. Non credo ci sarà il diario di una vacanza (gli highlights li avete avuti, comunque). Troppa roba da ricordare e da scrivere.
Prima o poi arriveranno le foto (forse).
Torno a fare il Coso Vacanziero.
Questo è quanto.
Cya.
Niente bonus, a sto giro.
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Dialogo Surreale #5
– Io sono un gay che va con le donne
– Quindi sei lesbico?
– No, nel senso che le donne pensano che io sia gay
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Riflessioni a caso #11
[…] Perché, se entrassi nella mente della Secsdonna, ne uscirei pazzo.
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Riflessioni a caso #10
[…] Anche io credo in questa filosofia: che solo tramite la magia possa fare sesso (L.C.)
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Sulla strada per Samarcanda
– E quindi…? È Tutto qui? –
– Beh, io avrei finito… Quindi sì, è tutto qui. –
– È stato… –
– Strano? –
– Strano? No, non strano. Beh, effettivamente è strano. Però pensavo più a “Diverso”. Voglio dire: non avrei mai creduto che potesse succedere così… E, ora che ci penso, com’è possibile che… Beh, che io stia parlando con te nonostante questo? –
– Hey, funziona così da sempre. La prima volta è stata una sorpresa anche per me. Mi ha tempestato di domande. Mi ricordo ancora il suo nome…
– Er… Sì, certo. Molto, er, romantico? –
– Credo, comunque, che serva per rendere più accettabile tutto. Non mi sono mai posta il problema, sinceramente. –
– Beh, sì… Mi sembra giusto. Anche io avrei delle domande, però –
– Non si può proprio evitare, vero? –
– Penso… Penso di no, sai? –
– Naturalmente. Non che non ci sia abituata, alle vostre domande… Speravo solo di poter evitare. Avanti, spara –
– Beh, Insomma… Non è così che ti immaginavo, senza offesa. Bell’aspetto e abiti all’ultimo grido…Non è esattamente l’idea che avevo di te… –
– Non sei il primo a dirlo, per quanto in momenti del genere penso che sia abbastanza assurdo soffermarsi sul mio aspetto. Comunque, non vedo cosa ci sia di strano. Sono sempre stata così. Col lavoro che faccio la comodità e la rapidità devono essere garantite. E, diciamoci la verità, il modo in cui voi mi dipingete è proprio orrendo. Nessuno sano di mente metterebbe cappuccio e tunica, per muoversi. Avete proprio un pessimo gusto. –
– Er… Occhei, ma sempre così? –
– Non lo sai che solo le scimmie indicano? Comunque, mi pareva ovvio che non fossi sempre così. Mi sono sempre adattata alle mode e ai costumi del periodo, senza grosse difficoltà. Adesso, vogliamo andare avanti a parlare del mio aspetto o vuoi chiedermi altro? –
– Vorrei chiedere altre cose, ovviamente –
– Allora non perdere tempo –
– Beh, poniamo che volessi avere una seconda occasione… Come potrei fare ad ottenerla? –
– Non ci sono seconde occasioni. –
– Nemmeno se ti sfidassi a scacchi? –
– Assolutamente no. –
– Meno male, tanto facevo schifo a scacchi –
– Detto tra me e te, ma non dirlo ad anima viva, io odio gi scacchi –
– E se ti sfidassi a dadi? –
– Se fossi stato uno fortunato, non saremmo qui, ora –
– Effettivamente… E, allora, senti questa: una sfida a carte! –
– Mi spieghi perché dovrei mettere a rischio qualcosa che già mi appartiene? È assurdo! –
– Er… Non l’avevo mai vista sotto questa luce… –
– Ascoltami, tanto so che ti porterai questo segreto nella tomba: la storia che, di tanto in tanto, conceda a qualcuno di sfidarmi al gioco per concedergli una seconda possibilità non è altro che una grandissima sciocchezza. faccio questo lavoro da una vita, se così si può dire (e, per inciso, lo faccio mortalmente bene)… –
– Molto spiritosa –
– … E non l’ho mai fatto. Né lo farò mai. È un po’ come il discorso del mio aspetto: un vostro costrutto. –
– Oh, beh, per lo meno ci ho provato. Vorrei chiederti dell’altro, però… –
– Avanti –
– Posso accettare che io sia qui con te a parlare come se non fosse successo niente. Posso capire anche il fatto che tu non conceda seconde opportunità. Però, ecco, insomma… Tu non dovresti essere altrove, in questo momento? –
– Pensi davvero che non sia altrove? Pensi davvero che questa discussione non la stia facendo con altre persone, in questo momento? –
– Proprio questa discussione, credo di no. Però, ho afferrato il concetto… Solo che mi sembra… Non so… Impossibile –
– Fino a cinque minuti fa, pensavi fosse impossibile che io e te facessimo questo discorso. E ti sembrava assurdo che non andassi in giro con una falce. O che non fossi un mucchietto d’ossa ambulante –
– … Te lo concedo. Hai mai incontrato di nuovo qualcuno? –
– Oh, un paio di volte mi è capitato di incapparci. È stato piacevole… E terribilmente imbarazzante. Sai com’è… Facendo avanti e indietro può sempre capitare… –
– Oh, capisco… Certo che però è strano, non credi? Io sono qui e parlo con te. E sono anche lì, steso per terra. Sembra… Sembra quasi che stia dormendo. Se non fosse per la pozza di sangue, mi sarebbe difficile crederlo, sai? –
– Non mi è difficile crederlo –
– Un’ultima domanda: Cosa mi aspetta, adesso? E… Perché hai quel sorriso? –
– Pensavo che non me lo chiedessi più, ecco il perché. È meglio che iniziamo ad incamminarci, vieni con me. Non ci crederesti mai. Perché, vedi? È curioso! In realtà…-
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Citazioni #16
“Nessuno sarebbe potuto fuggire da Treblinka” mi disse Richard “se non fosse stato per quei veri eroi, quelli che vendo perduto nel campo le loro mogli e i loro bambini, scelsero di combattere in modo da dare agli altri una possibilità di salvezza. Galewski – L’anziano del campo; Kapo Kurland, che aveva lavorato in uno dei poti più tragici di quel tragico posto – il Lazarett . Un uomo straordinario, e il memmbro più anziano del comitato rivoluzionario, al quale noi prigionieri avevamo prestato giuramento alla vigilia della rivolta. Sidowicz e Simcha della falegnameria, Standa Lichtblau, del nostro gruppo cèco, un meccanico di professione, che lavorava al garage, e che lo fece saltare con tutti i deposti di benzina – il più grande e il più importante incendio della rivolta; e che morì in essa. E, naturalmente, Zhelo Bloch, che sopravvisse epr quattro infernali mesi per guidare la rivolta nel campo superiore, e che morì in essa. E infine Rudi Masarek; l’alto e biondo Rudi, che di tutti gli uomini di Treblinka avrebbe avuto le migliori possibilità di salvarsi; Rudi sembrava più tedesco della maggior parte delle “ariane” SS; era più bello della maggior parte dei loro sceltissimi soldati. Aveva la madre in Cecoslovacchia, e avrebbe potuto tornare a casa, a suo tempo, a una vita di agi e di abbondanza. Era venuto a Treblinka volontariamente, perché amava un’altra persona più di se stesso. Morì, volontariamente, per noi.”
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