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Tra una partenza e l’altra

Rieccomi di rientro dall’ennesimo viaggio. In realtà, sono rientrato febbricitante lunedì sera ma ho avuto da fare altro e quindi qui non ho scritto. Il fatto che domenica riparta (e questa volta sarò senza internet per ben otto giorni) mi concede poco tempo per poter scrivere qui. Il post, ovviamente, non parlerà di assolutamente nulla. Anzi, lo sto scrivendo solo perché ho in mente il finale definitivo e assoluto.

Sullo studio estivo. Ho iniziato a studiare. Viaggio con una media di tre ore e mezzo (circa) al giorno. Oggi sono venuto a capo della funzione della domanda e di quella dell’offerta. Sono un bambino felice perché sono riuscito anche a fare gli esercizi e ciò è una cosa molto figa, alla luce del fatto che soltanto sabato non riuscivo a capire un cazzo di quello che stavo leggendo e la mia reazione era di perplessità. In montagna, senza l’internet, spero di incrementare le ore studio e di trovare il tempo per fare più esercizi.

Sul Blog. L’About me è stato rifatto di nuovo. Avere due schede mi sembrava poco sensato e in un raptus di follia, le ho fuse. Mi fa piacere che qualche visitatore ci finisca sopra per sbaglio anche se dubito venga letto, quindi è come se nessuno andasse a visitarlo. Il progetto di approfondire i must read e i must watch è ancora in fase di progettazione ma farò in modo che non venga droppato per mancanza di voglia/tempo/salcazzoché. Magari non uscirà nulla entro breve, ma comunque prima o poi qualcosa si smuoverà. Restate in attesa. Oppure sbattetevene le palle, non che la cosa mi cambi molto.

Sulla scrittura. Nonostante qui sul blog non abbia avuto molto da dire, negli ultimi tempi, le mie energie sono concentrate su un progetto che potrebbe non vedere mai la luce. La notizia positiva è che mi tiene lontano da qui. Quella negativa è che, purtroppo per voi, non lo fa abbastanza. Non dirò nulla anche perché, sebbene un’idea di massima l’abbia in mente, molte cose devono ancora essere decise e messe nero su bianco. Ritornando a parlare di scrittura in senso più ampio, non escludo di scrivere un post simile a “Sulla strada per Samarcanda” appena mi verrà l’illuminazione.

Sulla politica. È parecchio che non parlo né di politici, né di politica. Probabilmente, di rientro dalle vacanze, tornerò a farlo magari cercando di evitare quelle panoramiche generali di cui non frega un cazzo a nessuno. In fondo sia PdL, sia PD mi offrono tanto di cui poter parlare. Indubbiamente mi occuperò sia della condanna di Berlusconi, sia del congresso che ancora non ha una data precisa e proverò a spingermi nel campo delle ipotesi riguardo ad una prossima campagna elettorale. Tutto questo avverrà, probabilmente, sul medio termine, ma il primo dovreste averlo entro la fine di settembre.

Sulle visite. Cose A Caso ha assistito ad un graduale, ma continuo declino di visite. Dopo aver raggiunto picchi insperati e non voluti, si sta rientrando normalmente alla normalità (per quanto le parole chiave che portano qui i visitatori siano tutto, fuorché normali). Mesi e mesi di duro lavoro hanno iniziato a dare i propri frutti giù da un po’ di tempo, ma ho aspettato a dirlo perché volevo si confermasse il trend e che non fosse tutto attribuibile a un calo momentaneo e fisiologico. E che ve devo dì? So soddisfazioni.

Sulla frequenza dei Post. Sto pensando di aumentare le pause tra un post e l’altro. Anziché scrivere un post a settimana (“Citazioni”, “Riflessioni a Caso”, “Dialoghi Surreali” non li conto), penso ne scriverò uno ogni due/tre settimane, per arrivare ad avere almeno uno o due post al mese. Le motivazioni alla base di questa scelta sono diverse: da un lato c’è la mancanza di argomenti da trattare, dall’altro dei ritmi che non mi permettono di tirar fuori roba interessante (o per lo meno, più interessante di questa), dall’altra ancora la noia e il logorio dell’abitudine. D’altro canto, l’obiettivo è quello di mantenere la striscia positiva che ora è arrivata a ventidue mesi di seguito. Inoltre spero che questo mi permetta di potermi concentrare anche su altro.

Sul tedio estivo. E, quest’anno, complice il fatto che sia sempre con la valigia in mano, il tedio estivo non s’è ancora fatto sentire. Ho avuto modo di occupare il mio tempo in modo proficuo e divertirmi. Tra l’altro, bene o male, sono riuscito ad avere dei rapporti interpersonali quasi decenti che mi hanno lasciato aperte delle alternative di uscita anche quando ero a casa. È anche vero che pur di far passare il tempo mi sia messo a studiare, il ché e tutto un dire… Però, non c’è male rispetto agli anni passati.

Sulle madri nordiche che ti fanno innamorare. Perché, ti può capitare di andare a cercare un posto all’ombra ed essere circondato da tedeschi e olandesi. E ti può anche capitare di vedere, oltre a tanti marmocchietti o vecchiacci, una madre bellissima. Con un nasino a punta squisito, dei capelli biondissimi e degli occhi azzurrissimi. E, sì, può anche capitarti di pensare “Zap! Now I’m in love”. Ecco, a me è capitato.

Sul finale e il motivo del post. E, ci siamo, siamo arrivati al pezzo forte. Ché, se un giorno mi dovesse succedere quanto sto per scrivere, le cose possibili sono tre:

1) Ha letto questo post.
2) Gli Dèi esistono.
3) È la donna della mia vita (e, probabilmente, ha letto questo post).

Comunque sia, il sogno è che codesta donna, dopo un pompino, mi dica “Sa di comunismo e di libertà.”

Questo è quanto.

Cya.

Bonus:

Il Disagio.

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