E’ impressionante come un sorriso possa nascondere tutto. Questa settimana è l’ennesimo capitolo di un periodo non facile, non volendo dare spiegazioni di sorta a nessuno mi è sempre bastato nascondere ogni malumore dietro ad un semplice e falso sorriso. I compagni di classe non ci badano nemmeno a queste piccole cose, ti vedono sorridere, ti vedon far casino e per loro va tutto bene. A casa nessuno, o quasi, si accorge di nulla e se mi si chiede cos’ho sfodero il solito sorriso e rispondo (mentendo spudoratamente): “Non ho nulla, sono un po’ stanco” e tutto va bene, le domande finiscono e posso starmene tranquillo un altro po’.
Insomma, la migliore maschera per non far vedere quello che si prova è un sorriso. Sorriso che può avere mille significati, uno più diverso dall’altro eppure accettato (quasi) universalmente come segno che tutto va bene. Per rassicurare una persona si sorride, per congratularsi con una persona si sorride. Per nascondere i propri problemi si sorride. Insomma, si sorride quasi in ogni occasione, a volte sono sorrisi sinceri e altre non lo sono, ma comunque si fa.
Tutto questo per far capire la situazione di contorno alla mia, dove, per (s)fortuna, so con chi ho a che fare e so anche come non far notare le cose. Infatti, come già dico da un po’ di tempo, questo è un periodo negativo. Prima davo la colpa ad un’estate non proprio entusiasmante, ora do la colpa alla scuola che ha un orario non propriamente leggero anche se in realtà il problema sono io. Eh sì, la frustrazione, l’insoddisfazione e il più generico vuoto e il conseguente stato di malessere generale di cui vi parlavo solo settimana scorsa, non si sono smorzati ma anzi, sono addirittura peggiorati.
I motivi? I più vari e anche assurdi. La mancanza di affetto? Sì, certo. La noia? Ovviamente. Inadeguatezza in varie situazioni? Sentirsi inadatto con gli altri? Insoddisfaziozione per non sfruttare le mie capacità? Sì, sì e ancora sì.
A questo punto vi chiederete se ci sono soluzioni e, sì, ci sono. No, non posso/voglio adottarle. Perchè? Per paura di pentirmi in seguito, per pigrizia, perchè fondamentalmente sono uno a cui piace avere il controllo della situazione e rischierei di perderlo, perchè qualcosa potrebbe andare storto, perchè dovrei rinunciare a qualcosa o qualcuno. Insomma tante motivazioni che per voi potrebbero non significare nulla, ma che per me invece significano molto.
Sono solo scuse? Forse sì, uso queste scuse perchè ho paura del cambiamento, le uso perchè (per usare un vecchio motto della tradizione popolare) “chi va sulla strada nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova”, le uso perchè sono troppo pigro per fare qualcosa. Oppure non sono tutte scuse, alcune cose mi bloccano davvero, cose a cui attualmente non sono disposto a rinunciare. In qualsiasi caso, mi chiedo: “che fare?”
La risposta sorge, con una velocità quasi esasperante, come se sapessi da sempre che questa per ora è l’unica soluzione e altre non ne verranno prese in considerazione. E quindi che farò? Semplice, indosserò la migliore maschera che l’uomo riesce a sfruttare.
Un sorriso.