And now it’s time for one last bow
Like all your other selves
Eleven’s hour is over now
The clock is striking twelve’s
Archivi del mese: giugno 2014
Citazioni #63 – Ultimo Post
Archiviato in Rubriche
Citazioni #62
– Whole class… On women. Time was, you just had to figure them out. solving the puzzle was half the fun.
– You solve a lot of puzzles in your day?
– A few. Some more worth it than others.
– One was… Especially rewarding.
– What Happened?
– I died.
– Oh. I guess she wasn’t a level 7, sir.
Archiviato in Rubriche
Riflessioni a Caso #43
La cosa più intelligente che avrei dovuto fare per sfruttare al meglio questa domenica era quella di restare a letto e continuare a rotolarmi tra le coperte, come un cinghiale si rotolerebbe nel fango.
Poi mi sono alzato.
Archiviato in Riflessioni, Rubriche
Riflessioni a Caso #42
Archiviato in Riflessioni, Rubriche
Riflessioni a Caso #41
Hey, ascolto punti di vista diversi prima di fare come voglio io.
Archiviato in Riflessioni, Rubriche
Riflessioni a Caso #40
(e quando faccio questi sogni, quasi mi mancano quelli popolati da demoni)
Archiviato in Riflessioni, Rubriche
Citazioni #61
Siamo così impegnati a fare attenzione a quello che sta per arrivare che non ci prendiamo mai il tempo di goderci quello che abbiamo
Archiviato in Rubriche
Citazioni #60
Livia, sono gli occhi tuoi pieni che mi hanno folgorato un pomeriggio andato al cimitero del Verano. Si passeggiava, io scelsi quel luogo singolare per chiederti in sposa – ti ricordi? Sì, lo so, ti ricordi. Gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sapevano, non sanno e non sapranno, non hanno idea. Non hanno idea delle malefatte che il potere deve commettere per assicurare il benessere e lo sviluppo del Paese. Per troppi anni il potere sono stato io. La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene. La contraddizione mostruosa che fa di me un uomo cinico e indecifrabile anche per te, gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sanno la responsabilità. La responsabilità diretta o indiretta per tutte le stragi avvenute in Italia dal 1969 al 1984, e che hanno avuto per la precisione 236 morti e 817 feriti. A tutti i familiari delle vittime io dico: sì, confesso. Confesso: è stata anche per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. Questo dico anche se non serve. Lo stragismo per destabilizzare il Paese, provocare terrore, per isolare le parti politiche estreme e rafforzare i partiti di Centro come la Democrazia Cristiana l’hanno definita “Strategia della Tensione” – sarebbe più corretto dire “Strategia della Sopravvivenza”. Roberto, Michele, Giorgio, Carlo Alberto, Giovanni, Mino, il caro Aldo, per vocazione o per necessità ma tutti irriducibili amanti della verità. Tutte bombe pronte ad esplodere che sono state disinnescate col silenzio finale. Tutti a pensare che la verità sia una cosa giusta, e invece è la fine del mondo, e noi non possiamo consentire la fine del mondo in nome di una cosa giusta. Abbiamo un mandato, noi. Un mandato divino. Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. Questo Dio lo sa, e lo so anch’io.
Archiviato in Rubriche