Cronaca di un risveglio

Il risveglio è sempre qualcosa di tragico. Lo è soprattutto quando alle 08.02 vieni svegliato da tua madre per sapere che un parente è morto. Ancora non pienamente consapevole di me stesso o quello che mi circondava ho avvertito mio nonno come ordini provenienti dalla genitrice e sono tornato a letto.

Vedete, a meno che una persona non lavori o non vada a scuola, le otto del mattino sono un orario mitologico. Tutti sanno che esistono, ma nessuno (o quasi) lo ha mai visto mentre erano a casa in vacanza. A parte i pensionati, per loro le otto del mattino sono pari al nostro mezzodì. Comunque resta il fatto che mi sia riaddormentato per un altro paio d’ore e il secondo risveglio sia stato un po’ più dolce, ma comunque traumatico.

Alle 10.33 (ora locale) suona il citofono. Ci impiego un paio di secondi a capire che il suono fosse “vero” e non frutto del mio sogno. Lascio partire la prima madonna del giorno e mi dirigo, a mo di zombie, verso il diabolico marchingegno. Rispondo e dall’altro capo c’è mio nonno che, con la schiettezza e la rudezza tipica dei vecchi, mi chiede se voglia del pane. Ancora stordito e perso tra le nebbie oniriche, cambio versione almeno tre volte. Miracolosamente, mio nonno non mi manda a cagare e va. (NdC: Il pane alla fine l’ha preso).

Indeciso sul da farsi caracollo fino a camera mia e mi rimetto sotto le coperte per…cinque minuti. Quando sento mio padre alzarsi, capisco che la festa è finita e riemergo dal cumulo di coperte che è la mia tana letargica, il mio fortino inespugnabile e al contempo ha visto nascere delle emanazioni gassose degne del peggior film horror. (voi non fate flatulenze a letto?) (NdC: la domanda vale solo per gli uomini. Le donne non fanno flatulenze). Una volta alzatomi, la prima cosa che faccio (sì, anche prima della pisciata mattutina) è aprire le persiane di camera mia e…Governo ladro, scopro che qualcuno ha accidentalmente pigiato “start” sul Diluvio Universale senza aver fatto costruire un’arca a nessuno.

Il tempo non aiuta di certo e quindi, giusto per gradire, cadono un paio di Dèi con la stessa rapidità con cui una donna cambia idea su cosa mettere la sera per uscire. Mentre borbotto in una lingua semi-comprensibile accidenti contro il mondo e contro il tempo, vado in bagno e seguo tutti i riti mattutini (pisciata-abluzioni-cristoni), poi mi dirigo in cucina e faccio colazione (yay!).

E mentre faccio colazione, arriva mio padre che mi vede mangiucchiare un pezzo di Greca (la torta, chiaramente) e mi dice “Se quella la voleva tua sorella?”. In tutta risposta gli chiedo chi abbia mangiato il resto e tra me e me penso “Cazzi suoi, stacce.”  Dopo la frugale colazione faccio i letti con mio padre (tranne il mio, che rimarrà disfatto fino alle 15.30/16.00) poi ho controllato un po’ di roba qui e lì e ho scritto sto articolo.

Questo è quanto.

A nessuno fotterà un cazzo, ma IDGAF.

Cya.

4 commenti

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4 risposte a “Cronaca di un risveglio

  1. il pipì

    beato te che puoi dormire 😀

    • È finita la pacchia con oggi, però :C

      • ellaneivicolipersa

        oggi sono stata svegliata in maniera traumatica da una mia amica che,con voce incazzosissima,mi ha detto “oh,alza il culo,prendi il treno e vieni” click
        ho avuto esattamente 3nano secondi per capire che in 1 ora dovevo: lavarmi i capelli,pettinarmi la faccia,correre per 3km fino alla stazione,saltare verso le porte automatiche.
        l’ho fatto.
        007 mi fa un baffo.
        però io mi farei 007.
        mi sto imbrogliando: sedatemi!è ora della medicina!l’altra me sta prendendo il controllo
        AAAARRRRRGHHHHHHHHHHHAOFJDPJSFOPJDSPDOJFPAOSJFDOPJFDJFDPJFOPJSDOPFJODJF
        ok la smetto.

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