– E quindi…? È Tutto qui? –
– Beh, io avrei finito… Quindi sì, è tutto qui. –
– È stato… –
– Strano? –
– Strano? No, non strano. Beh, effettivamente è strano. Però pensavo più a “Diverso”. Voglio dire: non avrei mai creduto che potesse succedere così… E, ora che ci penso, com’è possibile che… Beh, che io stia parlando con te nonostante questo? –
– Hey, funziona così da sempre. La prima volta è stata una sorpresa anche per me. Mi ha tempestato di domande. Mi ricordo ancora il suo nome…
– Er… Sì, certo. Molto, er, romantico? –
– Credo, comunque, che serva per rendere più accettabile tutto. Non mi sono mai posta il problema, sinceramente. –
– Beh, sì… Mi sembra giusto. Anche io avrei delle domande, però –
– Non si può proprio evitare, vero? –
– Penso… Penso di no, sai? –
– Naturalmente. Non che non ci sia abituata, alle vostre domande… Speravo solo di poter evitare. Avanti, spara –
– Beh, Insomma… Non è così che ti immaginavo, senza offesa. Bell’aspetto e abiti all’ultimo grido…Non è esattamente l’idea che avevo di te… –
– Non sei il primo a dirlo, per quanto in momenti del genere penso che sia abbastanza assurdo soffermarsi sul mio aspetto. Comunque, non vedo cosa ci sia di strano. Sono sempre stata così. Col lavoro che faccio la comodità e la rapidità devono essere garantite. E, diciamoci la verità, il modo in cui voi mi dipingete è proprio orrendo. Nessuno sano di mente metterebbe cappuccio e tunica, per muoversi. Avete proprio un pessimo gusto. –
– Er… Occhei, ma sempre così? –
– Non lo sai che solo le scimmie indicano? Comunque, mi pareva ovvio che non fossi sempre così. Mi sono sempre adattata alle mode e ai costumi del periodo, senza grosse difficoltà. Adesso, vogliamo andare avanti a parlare del mio aspetto o vuoi chiedermi altro? –
– Vorrei chiedere altre cose, ovviamente –
– Allora non perdere tempo –
– Beh, poniamo che volessi avere una seconda occasione… Come potrei fare ad ottenerla? –
– Non ci sono seconde occasioni. –
– Nemmeno se ti sfidassi a scacchi? –
– Assolutamente no. –
– Meno male, tanto facevo schifo a scacchi –
– Detto tra me e te, ma non dirlo ad anima viva, io odio gi scacchi –
– E se ti sfidassi a dadi? –
– Se fossi stato uno fortunato, non saremmo qui, ora –
– Effettivamente… E, allora, senti questa: una sfida a carte! –
– Mi spieghi perché dovrei mettere a rischio qualcosa che già mi appartiene? È assurdo! –
– Er… Non l’avevo mai vista sotto questa luce… –
– Ascoltami, tanto so che ti porterai questo segreto nella tomba: la storia che, di tanto in tanto, conceda a qualcuno di sfidarmi al gioco per concedergli una seconda possibilità non è altro che una grandissima sciocchezza. faccio questo lavoro da una vita, se così si può dire (e, per inciso, lo faccio mortalmente bene)… –
– Molto spiritosa –
– … E non l’ho mai fatto. Né lo farò mai. È un po’ come il discorso del mio aspetto: un vostro costrutto. –
– Oh, beh, per lo meno ci ho provato. Vorrei chiederti dell’altro, però… –
– Avanti –
– Posso accettare che io sia qui con te a parlare come se non fosse successo niente. Posso capire anche il fatto che tu non conceda seconde opportunità. Però, ecco, insomma… Tu non dovresti essere altrove, in questo momento? –
– Pensi davvero che non sia altrove? Pensi davvero che questa discussione non la stia facendo con altre persone, in questo momento? –
– Proprio questa discussione, credo di no. Però, ho afferrato il concetto… Solo che mi sembra… Non so… Impossibile –
– Fino a cinque minuti fa, pensavi fosse impossibile che io e te facessimo questo discorso. E ti sembrava assurdo che non andassi in giro con una falce. O che non fossi un mucchietto d’ossa ambulante –
– … Te lo concedo. Hai mai incontrato di nuovo qualcuno? –
– Oh, un paio di volte mi è capitato di incapparci. È stato piacevole… E terribilmente imbarazzante. Sai com’è… Facendo avanti e indietro può sempre capitare… –
– Oh, capisco… Certo che però è strano, non credi? Io sono qui e parlo con te. E sono anche lì, steso per terra. Sembra… Sembra quasi che stia dormendo. Se non fosse per la pozza di sangue, mi sarebbe difficile crederlo, sai? –
– Non mi è difficile crederlo –
– Un’ultima domanda: Cosa mi aspetta, adesso? E… Perché hai quel sorriso? –
– Pensavo che non me lo chiedessi più, ecco il perché. È meglio che iniziamo ad incamminarci, vieni con me. Non ci crederesti mai. Perché, vedi? È curioso! In realtà…-